IFS
- 11 Aprile 2011
- Posted by: aurelio.trevisi
- Categoria: Cosa Facciamo - Qualità e Servizi
Certificazioni IFS ottimizzare gli sforzi per ottenerla e mantenerla
Aiutiamo le aziende della filiera alimentare nel percorso di crescita che porta alla certificazione nei modi più economicamente sostenibili per le imprese e le persone che ne fanno parte.
Al fine di evitare che i produttori vengano sommersi da una marea di requisiti estremamente diversi, l’Organizzazione di Commercio al dettaglio Internazionale ha dato vita alla “Global Food Safety Iniziative”
(GFSI), ossia all’Iniziativa per una Globale Sicurezza degli Alimenti, la cui piattaforma è la CIES a Parigi. Sulla base di una serie di “elementi centrali” l’organizzazione del commercio al dettaglio in Germania, supportata da altre associazioni di retailer internazionali, ha elaborato l’International Food Standard per gli audit dei produttori di generi alimentari. Scopo di questo Standard e del rispettivo protocollo è la riduzione dei pertinenti costi e, contemporaneamente, un’elevata trasparenza dell’intera catena di fornitura.
certificazione IFS
Per poter ottenere una certificazione IFS l’azienda deve SODDISFARE determinati REQUISITI descritti dalla norma. Un ente certificatore verificherà tramite diversi “AUDIT” che questi requisiti siano soddisfatti. Lo standard IFS è uno strumento operativo per qualificare i propri fornitori secondo requisiti di qualità, sicurezza e conformità alla normativa sui prodotti alimentari.
Il 1 Agosto 2007 è stata pubblicata la versione 5 dello Standard IFS che diventa obbligatoria dall’1/04/08, frutto della cooperazione non solo di HDE e FCD, rappresentanze rispettivamente dei Retailer tedeschi e francesi che già avevano cooperato per la stesura della versione 4, ma anche di Federdistribuzione, ente che organizza e rappresenta la grande distribuzione organizzata italiana, Ancc (Associazione nazionale delle Cooperative dei Consumatori) e Ancd (Associazione Nazionale Cooperative tra dettaglianti).
La nuova versione dello Standard è il risultato di un’attenta analisi della precedente versione 4, dell’esperienza accumulata con la sua applicazione e dei risultati ottenuti per tutti gli operatori della catena alimentare.
Tiene naturalmente in considerazione le linee guida del GFSI, Global Food Safety Initiative per la redazione di standard che rispondano a precisi requisiti individuati dall’ente, in modo tale da rientrare nell’elenco degli standard specifici per la sicurezza alimentare, da esso riconosciuti.
I singoli requisiti nella nuova versione sono stati ridotti del 25% rispetto alla versione precedente.
Sono state naturalmente tenute in considerazione le nuove disposizioni del cosiddetto “Pacchetto Igiene”, ed è stato dato maggior peso a tematiche quali la rintracciabilità, l’igiene e i materiali da imballo.
Con la nuova versione i requisiti cosiddetti KO sono passati da 4 a 10 e tutti i requisiti sono stati portati ad un unico livello (non esiste più la distinzione tra Foundation, Higher, raccomandation).
Punti Chiave
L’Unione Federale delle Associazioni del Commercio Tedesche (BDH) ha emesso lo standard IFS in risposta all’esigenza della GDO tedesca di verificare i fornitori di prodotti alimentari a marchio. In seguito lo standard IFS è stato adottato anche dall’associazione francese FDC (Fédération du Commerce et de la Distribution). L’amministrazione dello schema di certificazione è stata affidata a una delle associazioni federate della BDH, la HDE Trade Services GmbH (HTS).
Lo standard IFS pone una serie di requisiti relativi a:
• Gestione della Qualità (include HACCP)
• Gestione delle Risorse
• Processi produttivi
• Processi di misurazione, analisi e miglioramento.
FONDAMENTALI per certificarsi ci sono 10 punti definiti “requisiti KO”
1. Sistema di monitoraggio dei CCP;
2. Responsabilità del personale;
3. Igiene del personale;
4. Specifiche materie prime;
5. Specifiche Prodotti Finiti;
6. Corpi estranei;
7. Rintracciabilità;
8. Verifiche Ispettive Interne;
9. Procedura di Ritiro/richiamo;
10. Azioni Correttive
COSA REALIZZIAMO
Aiutiamo le aziende alimentari e i protagonisti della filiera a raggiungere l’obiettivo della certificazione secondo questo standard cercando di ottenere la minor spesa possibile e un impatto sostenibile a livello organizzativo cercando di compensare maggior obblighi con una maggior efficienza. Prepararsi alla certificazione significa implementare un sistema di gestione per la qualità, identifica re e documentare i pericoli specifici per la sicurezza del prodotto e le misure di controllo idonee (HACCP), attuare GMP e GHP utili a soddisfare i requisiti richiesti e soprattutto implementare, se necessario, un adeguamento e miglioramento strutturale ed operativo. L’elenco dei requisiti da soddisfare è lungo ed è anche per questo e per altri motivi che per un organizzazione nata e cresciuta per produrre e vendere può essere molto più proficuo in termini di tempo e di costi rivolgersi ad esperti . Elenchiamo di seguito tutti i requisiti ed anche i campi in cui possiamo fornire il massimo contributo di esperienza.
REQUISITI DA SODDISFARE PER LO STANDARD IFS
1.1 – Sistema di gestione della Qualità
descrivere i processi
garantire la disponibilità delle informazioni
misurare, monitorare ed analizzare i processi
Dimostrare un miglioramento continuo
1.2 – H.A.C.C.P.
controllo e sicurezza alimenti secondo le norme del Codex Alimentarius
Team HACCP
Analisi, monitoraggio controllo CCP
Azioni preventive e correttive
1.3 – Manuale della qualità generale
1.4 – Procedure documentate
1.5 – Requisiti della Documentazione
1.6 – Registrazioni
2.1 – Responsabilità della direzione
2.2 – Impegno della direzione
2.3 – Riesame della direzione
2.4 – Orientamento al clienti
3.1 – Gestione delle risorse
3.2 – Personale
igiene del personale e buone pratiche
Abbigliamento e controllo medico
Formazione e comunicazione interna
3.3 – Locali e strutture per il personale
4.0 – Realizzazione del prodotto
4.1 – Riesame del contratto
4.2 – Specifiche del prodotto
4.3 – Progettazione e Sviluppo del prodotto
4.4 – Approvvigionamento e acquisti
4.5 – Confezionamento prodotti
4.6 – Monitoraggio delle prestazioni dell’organizzazione
4.7 – Requisiti per la manipolazione dei prodotti
4.8 – standard ambientali per l’azienda
locali e pavimentazione
Posizione del sito produttivo
Layout e flusso produttivo (separazione delle zone di lavorazione e dei flussi delle materie prime e prodotti finiti)
Approvvigionamento Acqua potabile
4.9 – Igiene e Pulizia
4.10 – Smaltimento Rifiuti
4.11 – Controllo degli infestanti
4.12 – Rotazione dei prodotti
4.13 – Trasporti
4.14 – Manutenzione
4.15 – Impianti e Apparecchiature
4.16 – Validazione dei processi
4.17 – Taratura e verifica degli strumenti di misura e controllo
4.18 – Rintracciabilità Generale
4.19 – Rintracciabilità degli OGM
4.20 – Rischio Allergeni
5.1 – Audit Interni
5.2 – Controllo del
processo / temperature / tempi
5.3 – Controllo Quantitativo (pesi)
5.4 – Rischio di contaminazione chimico fisica
5.5 – Rilevamento metalli e corpi estranei
5.6 – Rilascio del prodotto
5.7 – Analisi del prodotto
5.8 – Gestione dei reclami dei consumantori
5.9 – Ritiro e richiamo del prodotto
5.10 – Trattamenbto dei prodotti non conformi
5.11 – Azioni correttive
PERCHÉ CERTIFICARSI
L’indiscusso motivo che spinge la quasi totalità delle aziende che si certificano in questo standard è di carattere commerciale. La certificazione equivale alla possibilità di raggiungere nuovi clienti o mantenerne di storici che inseriscono come requisito per la fornitura la certificazione. La certificazione se affrontata in modo costruttivo diventa anche un momento di riorganizzazione e razionalizzazione aziendale. Le aziende certificate godono inoltre di maggiore e più qualificata visibilità sul mercato, possiedono struttura ed organizzazione più capaci di soddisfare le esigenze del cliente. La certificazione permette (e permetterà sempre di più) anche la partecipazione a gare o appalti che prevedono questo requisito. Infine, ma non meno importante, l’occasione deve essere tramutata in un vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti.
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